Questo blog è gestito da un fedele laico che desidera promuovere la spiritualità carmelitana. 

Per contattare le Monache Carmelitane di Ostuni, potete scrivere al seguente indirizzo: carmelitaneostuni@gmail.com

lunedì 15 agosto 2016

Se vuoi

Se sei una giovane in ricerca della tua strada, e senti che il Signore ti sta chiamando,


Apri il tuo cuore, cerca la strada, mettiti con fiducia in cammino:

VIENI e VEDI!

Puoi scoprire se questa proposta vocazionale fa per te!

Ogni forma di Vita Consacrata ha la sua fisionomia …
Ma bussando alla porta del Monastero, puoi aprirti a un Incontro …
e capire più a fondo,


  • Nell’ascolto
  • Nella preghiera,
  • Nel dialogo

Se il Signore vuole proprio te?

Certamente ci devono essere delle “spie accese” nel tuo cuore, per orientarti verso una forma di Vita come questa. La realtà di un Monastero Carmelitano parla subito di essenzialità, di semplicità, di regolarità.

Oltre alla REGOLA del Carmelo, alla vivacità della preghiera liturgica che scandisce le Ore canoniche, che ci raccoglie costantemente in Coro, viviamo momenti di Adorazione davanti a Gesù Eucarestia.


Perché non solo l’adorazione per noi è come il respiro, ma, ne siamo certe, è proprio qui, ai piedi del tabernacolo, che si “giocano” le vere sorti del mondo!
rimanere ai piedi di Gesù presente e vivo nel Santissimo Sacramento, non significa semplicemente farGli compagnia o consolarLo.
Vuole dire molto di più:

  • Accogliere nella nostra vita, oltre che nella nostra preghiera, la Signoria di Gesù Cristo: cioè riconoscerLo come il Signore, il Dominus della nostra vita, senza compromessi. Se una giovane bussasse alla porta del Monastero con una motivazione diversa di GESÙ CRISTO … sbaglierebbe porta, e strada!
  • Diventare a poco a poco di Dio, come vuole il nostro Battesimo. Perché la Professione monastica è prolungamento e compimento del dono e della grazia del Battesimo: lo realizza in pienezza.
  • Non ostacolare, con le nostre resistenze, questa appartenenza totale al Signore.

Una scelta radicale?
Ma non impossibile, se Dio la vuole, se la Sua grazia la desidera in te, e se tu vuoi essere docile ad assecondarla.

Il nostro adorare incessantemente il Signore nella Santissima Eucaristia significa non solo dare lode e gloria alla Sua grandezza e divina, ma inchinarsi profondamente di fronte all’umiltà di Dio che si nasconde e vela sotto le specie del Pane eucaristico. Significa aprirsi allo stupore per l’umiltà e la povertà di Dio, il Santo dei Santi, il Signore della storia, così annientato nell’Ostia.
Ecco perché adorazione ed umiltà nella vita monastica vanno insieme: perché questa ‘forma’ dell’umiltà è quella di Dio nel Santissimo Sacramento. Questa povertà Dio ha scelto, in Gesù Cristo, per venire a noi e per restare con noi: e noi, noi siamo così “ricchi” di noi stessi, da non poter condividere il tesoro della Sua povertà?!

Questa è la Vita che desideriamo: incorporarci a poco a poco a questo mistero dell’Eucaristia, per divenire, in Gesù, ogni giorno più essenziali, più libere da noi stesse, più obbedienti e docili al divino progetto. Passare da una vita “mia”, centrata su di me, sulla mia realizzazione, sui miei progetti, a un’esistenza dove Dio prende tutto di me, nella consegna della mia persona alla comunità. E concorrere, così, al bene dell’umanità e alla salvezza del mondo, in una vita nascosta e gratuita, essenziale e povera, fraterna e libera, e tanto efficace per le anime.
la gioia del nostro ardere e donarci in Lui, come una candela, che brucia e si consuma, nella gratuità dell’amore.
In questo nascondimento della clausura, in questa adesione sempre più anelante al Signore umile nell’Ostia, la fecondità spirituale della nostra vita si compie, come Dio sa, in un continuo miracolo di donazione, impossibile e impensabile umanamente, ma tanto prezioso e fecondo nel cuore della storia, e in quello di Dio.


Ma qui sta la forza della nostra gioia, in una vita totalmente spesa per Lui.


Nel lavoro umile e nascosto
la monaca si dona con Gesù

Assieme alla preghiera liturgica, nella nostra vita monastica occupa un posto il LAVORO, svolto in obbedienza e nella gioia del servirsi e aiutarsi vicendevolmente, per il bene comune.
Si lavora nel silenzio e insieme, da sorelle ci si sostiene, uscendo così dai propri schemi e prospettive individuali, per donarsi alle altre, e, unite, all’altro. In un vivere e lavorare insieme non sempre facile e scontato, ma che è chiamato, nell’amore di Cristo, a trasformarsi ogni giorno di più in carità sincera e in comunione, per il bene di tutte e di ciascuna.


Vuoi collaborare anche tu alla salvezza del mondo?!

Vieni e vedi!

Se vuoi comprendere meglio

COSA DEVI FARE ….

Prenditi un tempo
per confrontarti,
meditare,
riflettere
e pregare …



Bussa … Gesù aspetta che tu dica:Eccomi