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lunedì 29 agosto 2016

Tappe per il discernimento Vocazionale

Le tappe di un cammino di discernimento vocazionale nel nostro monastero per una giovane in ricerca di Dio sono:


  1. Vieni e vedi…

La prima cosa che una giovane in ricerca di Dio, orientata a conoscere più da vicino la nostra vita monastica è chiamata a compiere, è, semplicemente, presentarsi, senza paura di venire direttamente, di esporsi di persona, e misurare, così, il suo desiderio. Non bisogna avere paura di aprire il cuore!

Vieni e vedi…
Bussa, avvicinati, conoscici e fatti conoscere.
Si può passare, così, da un incontro informale e immediato, da qualche colloquio più mirati con la Madre Priora e la Sorella responsabile della formazione.

Se, dopo alcuni incontri, diamo la possibilità alla ragazza in ricerca di essere accolta in comunità per un’esperienza di un mese vivendo la nostra vita di comunità.

Il nostro monastero è dotato di una foresteria, per chi desidera, per un primo approccio con la vita contemplativa carmelitana.

Spesso accade che, a questi primi giorni di approccio, in genere fanno seguito ulteriori e successivi passaggi in foresteria, in cui si approfondisce la conoscenza reciproca

Nel dialogo personale, sempre rivolto alla Vita, riferendoci alla esperienza e realtà concreta della persona della ragazza, ai suoi interessi, problemi e desideri, al suo vissuto familiare, di studio, lavoro, affetti, relazioni, i temi dei colloqui possono essere i seguenti:

  1. Gesù
  2. la Parola di Dio
  3. la lectio divina
  4. l’adorazione
  5. la preghiera
6.la Regola Carmelitana: che cos’è, chi sono i Santi Carmelitani e la loro santità
  1. I valori e il significato della vita monastica oggi.

Per potersi mettere più decisamente in gioco!
Quando si è già fatto un lavoro insieme, e il desiderio di avvicinamento da parte della ragazza cresce, allora gli incontri si incentrano maggiormente sulla Regola, sulla sostanza della vita monastica.

In pratica, il Vieni e vedi :

  • Condivisione della preghiera liturgica comunitaria,
  • Spazi e tempi di meditazione personale;
  • Incontro e accompagnamento spirituale, scambio di dialogo con la Priora e la Maestra, che ordinariamente accompagna in questa fase;
  • Condivisione di tempi di lavoro: Molto importante anche questa esperienza della condivisione del lavoro… perché spesso la giovane idealizza la vita monastica… Ci sembra, allora, significativo aiutarla a progettarsi anche su un terreno operativo, concreto, e non tanto teorico…per poi, iniziare il suo cammino nel tempo del Postulandato che va da sei mesi ad un anno, dipende dal cammino personale della ragazza



  1. Esperienza in Noviziato

Terminato la prima fase del postulandato, ed approfondite insieme le motivazioni di un cammino di discernimento vocazionale con noi, si può decidere il passaggio all’esperienza in Noviziato, in cui la candidata viene inserita nella vita comunitaria in tutto.
Questa seconda tappa può durare da uno a due anni.

Durante l’esperienza la giovane vive una vera e propria ‘immersione’ nella vita monastica, accompagnata costantemente dalla maestra e dalla vice-maestra, può fare un bel lavoro su di sé, in merito alla decisione da prendere.
Di tanto in tanto la Madre Priora riceve la giovane in discernimento per un colloquio personale.
La candidata partecipa all’Ufficio delle letture e alla giornata di preghiera della Comunità, vive e lavora in noviziato e d’accordo con la maestra e la Madre Priora, partecipa ai momenti di formazione del noviziato e alla vita comunitaria, prende i pasti con tutte nel refettorio della clausura e riceve una celletta nel luogo dove dormono le novizie, condividendo orari e spazi claustrali.
Durante l’esperienza monastica si invita la giovane a non fare uso del cellulare, per misurarsi effettivamente nella realtà monastica, per mettersi veramente alla prova, davanti a Dio, cercando assolutamente Lui.
Viene valorizzato al massimo il dialogo personale sul perché di tanti usi e osservanze della nostra vita: per cui in questo tempo la maestra e/o la vice-maestra dedicano in genere dei momenti quotidiani a rispondere agli interrogativi concreti della giovane sulla nostra vita, l’esperienza richiede apertura e umiltà da parte della ragazza, ma anche pazienza e sollecita disponibilità da parte nostra.

Come strumenti per la Lectio e la meditazione, oltre alla Bibbia, alla Regola Carmelitana, le Costituzioni, gli usi della comunità, vengono offerti alla giovane testi inerenti alla spiritualità del nostro Ordine Carmelitano, nonché la Vita di un santo/a, preferibilmente di un monaco/a, che aiuti e offra luce e spunti di vita per questa tappa del cammino.
L’esperienza viva e costante, durante questo tempo di verifica all’interno della clausura, dell’adorazione personale e comunitaria, è di grande aiuto nel discernimento.

Il percorso avanza così dentro la grazia e la realtà concreta della comunità: la giovane si misura attraverso il volto concreto di una comunità così com’è, già in questa fase, così, può comprendere molte cose, e abbandonare false idee sia sulla vita monastica sia sulla comunità, che su se stessa.

Terminata la prova, del noviziato, si lascia del tempo di preghiera e di silenzio reciproco, dopodiché la ragazza torna per un colloquio con la Madre e la Maestra di noviziato, per rielaborare l’esperienza, i pro e i contro di quanto si è vissuto, e tirare insieme ‘le somme’, in vista della decisione di pensare alla consacrazione temporanea col emettere i voti che si ripeteranno fino ad un quinquennio per poi emettere la professione solenne cioè per tutta la vita.

Nella preghiera, si accompagna e si lascia libera la giovane di maturare la scelta nella gioia, e soprattutto, nella fede.

Se la ragazza chiede di essere ammessa al pre-postulato, previa domanda scritta approvata dal Consiglio e sottoposta alla Comunità,

Il cammino monastico vero e proprio oggi ha inizio con un periodo di aspirandato (pre-postulato) di tre o più mesi, per favorire nella candidata il processo di sereno e graduale distacco dallo stile di vita fin qui assunto, ed immettersi in modo adeguato nel nuovo solco di vita, che implica un “salto” non scontato, che richiede:

fiducia
abbandono in Dio
adesione semplice alla grazia che opera
disponibilità ad inserirsi e ad adattarsi alla vita comunitaria


I tempi graduali e lunghi del cammino di discernimento che proponiamo sono condizione e garanzia per comprendere fino in fondo, sia da parte di chi si presenta per iniziare il cammino, sia da parte della comunità, se c’è questa condizione necessaria e sufficiente per la vita in monastero: